La prima traversata dell’Arabia Saudita in handbike
L.I.F.E. è entusiasta di contribuire a questo stimolante progetto che mira a ispirare le persone diversamente abili, definite “persone determinate”, a impegnarsi attivamente in una società vibrante e inclusiva. Questo progetto introduce nuove iniziative a livello nazionale volte a promuovere l’inclusione, la diversità e la partecipazione allo sport.
Matteo Parsani, bergamasco, professore di matematica applicata e scienze computazionali alla King Abdullah University of Science and Technology (KAUST) e atleta con una lesione spinale incompleta, è il protagonista assoluto di questa impresa: la prima traversata dell’Arabia Saudita da costa a costa su handbike.
Questo incredibile viaggio ha tre obiettivi principali:
- Promuovere lo sport ricreativo o di alto livello, l’attività fisica e sostenere uno stile di vita sano tra gli individui di tutte le età, con o senza disabilità;
- Contribuire a raccogliere fondi per i “bambini determinati” in Arabia Saudita;
- Studiare gli effetti dell’esercizio fisico intenso non solo sul sistema muscolo-scheletrico, ma anche sulla salute mentale delle persone con limitazioni di mobilità.
A partire dal 17 dicembre, Matteo coprirà oltre 3000 km, partendo da Dammam e terminando nel campus KAUST. Matteo prevede di viaggiare per 30 giorni, coprendo circa 150 km al giorno in 7 ore. Diverse tecnologie indossabili sviluppate dai suoi colleghi della KAUST monitoreranno il suo corpo per l’intero viaggio. Lo scopo dei dati raccolti è guidare i progressi nei nuovi programmi di riabilitazione, mirati alle persone che soffrono di lesioni al midollo spinale o altre difficoltà di mobilità.
Matteo ha utilizzato i dispositivi X10Y durante i mesi di preparazione atletica e continuerà a farlo durante la traversata stessa, attenendosi a un preciso protocollo settimanale di monitoraggio dati. Ciò include l’analisi cardio-respiratoria e la valutazione dell’attività fisica durante gli sforzi ad alta intensità, nonché l’esame della qualità del sonno durante il riposo notturno.
I dispositivi X10Y utilizzati da Matteo a tale proposito sono:
- Healer R2: durante l’esercizio con stimolazione elettrica funzionale (connesso al ciclopedale);
- Healer R3: durante l’utilizzo della handbike e durante il riposo notturno.
I nostri dispositivi sono in grado di registrare i seguenti parametri fisiologici: segnale elettrocardiografico (ECG) a 12 derivazioni (Healer R3) o a 6 derivazioni (Healer R2), segnale respiratorio a 3 canali, saturazione del sangue (SpO2), temperatura corporea, analisi del movimento e della posizione.
I dati raccolti saranno analizzati per l’intera durata del viaggio di Matteo dal team del direttore clinico Franco Molteni presso il Villa Beretta Rehabilitation Research Innovation Institute.
Matteo, buona fortuna dal team di L.I.F.E.!
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